Oltre alle firme, portiamo in Senato anche un timer: niente equo compenso neppure questa settimana!
Leggo con piacere che domani una delegazione di giornalisti consegnerà ai membri della Commissione Lavoro, dove è “parcheggiato” da mesi il disegno di legge sull’equo compenso giornalistico, l’appello per la sua approvazione rapida, corredato di quasi duemila firme, frutto di una raccolta che ha avuto un successo insperato e soprattutto rapido. Come “regalo di benvenuto” probabilmente la Commissione potrà invece dare ai giornalisti le convocazioni per questa settimana, tra le quali neppure stavolta compare il comitato ristretto che si sta occupando dell’equo compenso.
Dunque, neppure questa settimana gli onorevoli senatori si occuperanno del disegno di legge che tanto ci sta a cuore e che tanti esponenti politici, di destra e di sinistra, di centro e anche fuori dal Parlamento, stanno sostenendo caldamente.
Si fa sempre più concreto lo spettro che evocavo qualche settimana fa: il rincorrere la chiusura della legislatura, di rinvio in rinvio, per far decadere il provvedimento, che all’avvio delle prossime Camere, dovrebbe ripartire daccapo. Del resto, calendario alla mano, il calcolo è semplice: sottraendo le feste comandate, le vacanze di Natale e la sessione di bilancio, rimangono – ad occhio e croce – meno di dieci settimane di attività parlamentare utile per l’approvazione di un testo che, se emendato, come sembrerebbe, dovrebbe tornare alla Camera (dove probabilmente sarebbe approvato in brevissimo tempo, almeno a sentire le dichiarazioni dei membri della Commissione competente). Quindi la tattica dilatoria ha dalla sua il tempo che scorre inesorabile ed è il miglior amico di chi vorrebbe mettere una croce sopra (definitiva) sull’equo compenso.
Allora, una proposta: perché domani non consegniamo ai senatori della Commissione Lavoro un timer oltre all’appello per l’equo compenso? Ricorderemo loro che manca davvero poco prima della fine della legislatura e prima che un provvedimento di civiltà decada ingloriosamente.