Tra “cauti ottimismi” l’equo compenso questa settimana non è in programma in Senato
Come ogni lunedì, in Senato sono resi noti i programmi delle singole commissioni e dell’aula e dopo due settimane in cui il comitato ristretto della Commissione Lavoro ha esaminato il disegno di legge sull’equo compenso giornalistico (e sul sito non ancora sono pubblicati neppure i resoconti sommari di quanto è stato detto, alla faccia della trasparenza amministrativa), stavolta l’XI Commissione non ha tempo di proseguire l’esame del provvedimento (come si evince dalle convocazioni diramate) e quindi si salta una settimana, tanto per alimentare la sempre più netta sensazione che l’intenzione è quella di arrivare alla fine della legislatura.
Intanto, non si ferma la mobilitazione del mondo giornalistico per l’equo compenso: proprio stamattina c’è stato un incontro presso l’Associazione Stampa Romana sul tema “Fai tuo l’equo compenso”, con la partecipazione di numerosi parlamentari.
Ecco il testo del comunicato stampa finale:
ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA “Fai tuo l’equo compenso”
Approvare entro ottobre al Senato la proposta di legge sull’equo compenso giornalistico affinché possa essere, immediatamente dopo, varata in via definitiva dalla Camera e dunque prima della fine della legislatura.
E’ l’impegno preso dai parlamentari intervenuti questa mattina all’incontro organizzato dall’Associazione stampa romana per sollecitare la conclusione dell’iter legislativo.
I giornalisti hanno ribadito l’importanza di porre un freno allo sfruttamento e al ricatto cui sono quotidianamente sottoposti coloro che, privi di garanzie e tutele, rappresentano oltre la metà dei professionisti dell’informazione in Italia. Di tutte le età. Non si tratta infatti né di un problema generazionale, né di esclusivo interesse dei giornalisti. Un’informazione sotto ricatto è un gravissimo danno per i cittadini e la democrazia.
“L’equo compenso – ha spiegato il segretario dell’Associazione stampa romana, Paolo Butturini – è uno strumento per difendere i colleghi e per dare loro la possibilità di essere autonomi e rispondere solo ai cittadini. Una legge importante che andrà comunque accompagnata da una serie di norme contrattuali e di regole da contrattare con gli editori”.
Simile la posizione di Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa che ha sottolineato come “l’equo compenso sia un passo avanti nella battaglia del sindacato. L’obiettivo è anche la stabilizzazione dei colleghi che di fatto lavorano come dipendenti nelle aziende”.
Rossi ha poi ringraziato le personalità del mondo della scienza, dello spettacolo e della società civile che hanno aderito all’appello lanciato ai parlamentari dalla Commissione nazionale lavoro autonomo dell’Fnsi, trasformata in una raccolta di firme dall’Associazione articolo 21, il cui direttore, Stefano Corradino, è intervenuto all’iniziativa. Oltre 1.500 le firme raccolta in una settimana.
“Sono cautamente ottimista e vedo segnali positivi per l’approvazione del progetto di legge entro la fine del mese”, ha spiegato il senatore Vincenzo Vita (Pd) membro della Commissione Lavoro al Senato dove si sta discutendo l’equo compenso.
Un messaggio ai parlamentari è stato invece lanciato dal deputato Enzo Carra (Udc): “Faccio una proposta ai colleghi: impegnamoci a bloccare la riforma sull’editoria se non passa l’equo compenso”.
Presente il Presidente della Fnsi, Roberto Natale, hanno illustrato le proposte sull’equo compensoBruno Tucci, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Massimo Marciano, consigliere di amministrazione dell’Inpgi e membro della Commissione regionale lavoro autonomo e Moira Di Mario, responsabile del Coordinamento collaboratori atipici e precari di Asr.
A garantire il proprio impegno per la rapida approvazione della legge e anche il riesame dell’intera normativa italiana ed europea sul lavoro giornalistico, sono intervenuti, oltre a Vita e Carra, anche il deputato Andrea Sarubbi (Pd) e il parlamentare europeo David Sassoli (Pd). Hanno inviato messaggi di impegno e solidarietà, il senatore Stefano Pedica (Idv) e i deputati Maria Coscia (Pd), Antonio Rugghia (Pd) e Giuseppe Giulietti (gruppo misto).
Intanto ci prendiamo il “cauto ottimismo”… basterà?