Equo compenso: il 31 luglio in Senato confronto tra giornalisti e parlamentari
Nello spirito della mobilitazione continua per l’approvazione quanto più rapida possibile del disegno di legge sull’equo compenso (prosegue ancora l’iniziativa di “intasare” la casella di posta elettronica del presidente del Senato, Renato Schifani, come chiesto dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino), ecco che arriva una nuova idea, che potrebbe essere ugualmente efficace: il 31 luglio, al Senato, i giornalisti “mobilitati” potranno incontrare alcuni parlamentari sulle questioni che stanno più a cuore alla categoria.
Un importante appuntamento che è stato lanciato in rete questo pomeriggio dalla collega Maria Giovanna Faiella, che nella Commissione Contratto della Fnsi rappresenta i freelance, con un post su Facebook:
Cari colleghi, la collega Solen De Luca – che sta organizzando l’iniziativa ma è offline fino a domenica – mi ha chiesto di preallertarvi: é riuscita a prenotare una sala al Senato per martedì 31 luglio, ore 14 per un incontro coi parlamentari sulla “questione” giornalisti senza tutele. Al centro dell’incontro: la battuta d’arresto al Senato del dl sull’equo compenso e la riforma del lavoro che discrimina i giornalisti “autonomi”. Siete pregati di intervenire numerosi e cominciare ad accreditarvi inviando una mail con nome, cognome e numero di tessera professionale a solen@fastwebnet.it grazie!
Io mi sono già accreditato e da Roma intendo fare una “diretta” dell’incontro. Spero che molti possano seguire il mio esempio ed essere in tanti a far constatare ai nostri parlamentari quanto ci teniamo all’equo compenso!
E per questo obiettivo vale la pena anche affrontare la canicola romana in giacca e cravatta (obbligatoria per gli uomini per varcare la soglia del Senato della Repubblica).
Mah, ti dirò, anch’io ho rilanciato l’invito di Maria Giovanna, ma la parola mobilitazione non mi piace, mi sa di piazza telecomandate, strepiti ad uso televisivo, fiaccolate di pavlov, indignazioni automatiche. Tutto ovviamente senza risultati. Credo che all’incontro dovrebbe andare un gruppetto di colleghi seri, preparati e determinati, non la solita mandria bivaccante e piangente, buona per gli striscioni e i nostalgici, ma priva di argomenti. Il rischio peggiore, e perdipiù realistico, è che siano pochi e mal preparati…
Condivido le tue preoccupazioni, caro Stefano, ed anche la lieve idiosincrasia per un linguaggio da manifestante che non mi appartiene; tuttavia, per dare qualità all’incontro occorre che chi è preparato ci vada, magari supportati dai numeri di manifestanti non preparati (da preparare nel frattempo). Diciamo che è una di quelle iniziative dove quantità e qualità devono lavorare assieme. Non so se tu verrai, io, vista la coincidenza con il periodo delle ferie, ci andrò. A proposito: scusa per la settimana scorsa, ma poi non sono salito più in Toscana e non ti ho avvisato!
penso che la Fnsi, sindacato dei Giornalisti, dovrebbe essere parte attiva. Chi meglio dei sindacalisti può rappresentare le giuste istanze dei Colleghi?