La consapevolezza dei precari e un successo inatteso: esistiamo e siamo attrattivi. Ed è solo l’inizio!
È stata una bella esperienza. Basterebbe questo a segnare come positiva l’avventura che ho vissuto quale candidato al collegio sindacale della gestione separata dell’Inpgi, come espressione di SottoPRESSione, la rete nazionale dei coordinamenti regionali dei precari del giornalismo.
Bella sul piano umano, che per me è sempre il primo da tenere in considerazione: perché ho incontrato e consolidato amicizie professionali conosciute a Firenze, con le quali ho condiviso un impegno che ho scoperto importante nella mia carriera, quello per affermare la dignità del lavoro giornalistico dei precari.
Bella sul piano personale: perché ho potuto ancora una volta confrontarmi con la mia naturale timidezza e ritrosia nel proporre agli altri una mia candidatura e comprendere come in realtà io abbia molte cose da dire e trovo persone che le condividono e sono pronte a sostenerle.
Bella sul piano professionale: perché ho potuto approfondire numerosi aspetti del nostro ente di previdenza che prima conoscevo solo superficialmente potendo così rispondere con più precisione ai tanti colleghi che si sono rivolti a me per consigli sull’Inpgi.
Bella sul piano “sindacale”: con Cinqueuronetti, prima, e SottoPRESSione, adesso, ho potuto maturare una consapevolezza maggiore sui mali che affliggono la nostra professione e sull’impegno che occorre, personalmente, singolarmente ma anche comunitariamente, per affrontare un momento così duro per i giornalisti.
Bella, infine, sul piano elettorale: confrontarmi su un collegio unico nazionale, sebbene come parte di una rete, è stato duro e aver contato, alla fine, ben 450 preferenze non può essere che motivo di soddisfazione e di ringraziamento per tutti coloro che hanno voluto dare il loro consenso ad un progetto condiviso, quello di SottoPRESSione, che, partito dal nulla – letteralmente -, è riuscito a conquistare 1449 preferenze totali al collegio sindacale e 1249 al comitato amministratore dell’Inpgi 2. Un risultato importante e soprattutto denso di responsabilità, che mi (e ci) spinge a continuare con impegno e passione il nostro progetto di raccogliere e rappresentare tutti quei precari dell’informazione che sono ormai la maggioranza assoluta dei colleghi.
Per questo, tutti insieme, non solo i candidati (a cui va tutto il mio affetto e il mio abbraccio per questa avventura attraversata insieme: Luca Franchini, Alessandra Sgarbossa, Valeria Tancredi e Gabriele Testi), ma anche tutti i colleghi della rete (formata da Cinqueuronetti, Re:fusi, FreeCcp, Coordinamento Giornalisti Precari della Campania, Errori di Stampa e Giornalisti precari fiorentini e toscani) abbiamo voluto ringraziare ad una sola voce tutti coloro che ci hanno sostenuto, chiarendo che il nostro impegno non finisce con la chiusura delle urne, anzi comincia proprio adesso!
I numeri premiano la rete SottoPRESSione che ottiene complessivamente 1.449 preferenze per il collegio dei sindaci e 1.249 per il comitato amministratore che, pur non sufficienti a eleggere nostri rappresentanti, sono una risposta positiva all’impegno dei coordinamenti precari e freelance che, per la prima volta, si sono misurati in una tornata nazionale.
Nelle regioni dove, infatti, la rete è presente, si sono registrati risultati importanti che hanno posto i candidati di SottoPRESSione nelle posizioni di testa delle graduatorie. Riteniamo, dunque, di avere retto l’urto in questa difficile prova, in cui ci siamo misurati con correttezza, ma senza timori reverenziali, con le “corazzate” delle componenti, ben più rodate nella gestione degli appuntamenti elettorali.
Noi partivamo praticamente da zero e ora abbiamo accumulato un primo capitale di persone e proposte che intendiamo mettere a valore sempre maggiore, proseguendo nel lavoro sui territori, nel rapporto con i cdr, nel confronto franco e costruttivo con i colleghi, nella dialettica trasparente con Sindacato e Ordine che sono e devono essere anche casa nostra.
Lo ribadiamo: noi non ci siamo solo quando si vota.
Noi siamo quelli della Carta di Firenze e, quindi, abbiamo la responsabilità di continuare a condurre insieme una battaglia che non è ideologica, ma necessaria perché in gioco ci sono le questioni materiali di chi è maggioranza nella categoria, ma non ancora negli organismi di governo.
Con questo spirito, ci diamo tutti appuntamento il 25 aprile a Perugia dove, nell’ambito del Festival internazionale del giornalismo, ci dovremo essere tutti e da protagonisti per dare vita all’incontro tra precari e freelance, una proposta dell’organizzazione che condividiamo.
Caro Antonello,
ti confesso che avevo riposto qualche speranza nell’elezione tua e di Gabriele Testi, così come in quella di altri pochi amici che ho sostenuto. Non perchè, come ho scritto altrove, avessi una minima fiducia nella resipiscenza del sistema, ma al contrario perchè confidavo che la trasversalità, pur non dichiarata, degli schieramenti portasse a qwalche risultato, indebolendo l’avversario. E’ invece accaduto il contrario: l’avversario si è allarmato e ha moltiplicato gli sforzi, mettendo in campo la cavalleria pesante e neutralizzando le forze nuove. Nulla di imprevedibile, anzi. Ma a volte bisogna illudersi. Sono anch’io convinto che per te sia stata una bella esperienza, sotto tutti i punti di vista. Sono invece meno fiducioso che, senza un cambio collettivo di strategia, la disponibilità dei singoli porti a qualche risultato concreto.
A presto, S.
Innanzitutto ti ringrazio di cuore. Poi, da inguaribile ottimista, leggo positivamente quanto hai scritto: se si sono allarmati per un gruppo da poco costituito e se questo gruppo piccolo e neonato ha saputo raggiungere un significativo risultato, pur se inutile a “mettere piede” nelle “stanze che contano”, cosa accadrà quando cresceremo? Impegno, volontà di proseguire, convinzione di riuscire e di cambiare il sistema: questo mi fa andare avanti. Anche se forse è ingenuo!
A prestissimo, ti verrò certamente a trovare!