“Nessuna volontà di abolire gli Ordini”: il ministro della Giustizia spiega le intenzioni del Governo
Dopo l’incontro di ieri con i rappresentanti degli Ordini, il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha spiegato in un comunicato stampa le intenzioni del Governo per il riordino delle professioni, ribadendo che non ci sarà in alcun caso l’abolizione degli Ordini (cosa che si temeva ad una interpretazione alla lettera del decreto di Ferragosto, che aveva fatto gridare all’allarme un po’ tutti).
Questo il testo completo del comunicato:
Il Guardasigilli Paola Severino ha ricevuto oggi i rappresentanti dei 20 ordini professionali vigilati dal Ministero della Giustizia:
“È stato un incontro costruttivo – ha dichiarato il Ministro – durante il quale sono state discusse diverse proposte, in linea con il percorso tracciato dalla Manovra di agosto, che ha fissato i principi di riforma e liberalizzazione delle professioni regolamentate. Ho riscontrato un atteggiamento propositivo da parte della quasi totalità dei partecipanti. Le misure che saranno adottate con il prossimo decreto legge saranno in linea con la Manovra di agosto e con la Legge di Stabilità. In questa cornice, sarà ulteriormente chiarito che la negoziazione dei compensi è libera, essendo già stata a sua tempo prevista l’abrogazione delle tariffe”.
Nel corso dell’incontro sono state prese in esame anche le altre proposte di cui si è discusso nei giorni scorsi: la possibilità di svolgere il tirocinio in parte durante i corsi universitari e, tra l’altro, l’ampliamento dei posti da notaio. In entrambi i casi è stata riscontrata una disponibilità a discutere i temi, non chiudendo all’ipotesi di una loro disciplina già nell’ambito del prossimo decreto. In particolare, per quanto riguarda i notai è stata ipotizzata una revisione dei criteri e una riduzione dei tempi per la revisione delle piante organiche. Quanto invece al tema delle tariffe, verrà presa in esame la questione delle liquidazioni giudiziali del compenso per le quali occorrerà individuare parametri di riferimento.
Nel ribadire che “non è all’esame alcun provvedimento di abolizione degli ordini, né degli esami di stato”, il ministro ha sottolineato: “la nostra riforma mira ad una migliore qualificazione dei professionisti. Vogliamo la liberalizzazione delle professioni ma vogliamo professionisti di qualità”.
“Ho fortemente voluto questo incontro per ribadire che il confronto con gli Ordini su cui vigila il Ministero della Giustizia sarà alla base dei lavori per l’attuazione della riforma delle professioni”, ha concluso il Ministro, sollecitando gli stessi ordini a portare proposte costruttive e aperte al dialogo in considerazione del fatto che occorre contemperare diversi interessi: quello di una giustizia efficiente, della tutela degli utenti e della qualità delle prestazioni professionali.
”Il ministro Paola Severino ha assicurato che il 90% delle norme che il Parlamento ha varato in materia di liberalizzazione delle professioni non hanno nulla a che vedere con l’Ordine dei giornalisti’. Ha riferito il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino alla stampa, al termine dell’incontro con il ministro della Giustizia Severino.”Il ministro – ha aggiunto Iacopino – ha mostrato attenzione per i problemi della categoria e ha manifestato l’intenzione di organizzare un convegno sulla deontologia del giornalista”.Il presidente dell’Odg ha consegnato al ministro il progetto di riforma dell’Ordine, spiegando che il contenuto dovrà essere sottoposto alla valutazione del Consiglio nazionale dell’Ordine e sarà divulgato dopo l’approvazione che potrebbe avvenire tra mercoledì e giovedì prossimi.Il progetto prevede, tra l’altro, l’affiancamento di un percorso universitario al tradizionale accesso all’albo dopo il tirocinio di 18 mesi; la scelta, dopo l’esame di stato, tra l’iscrizione nell’elenco professionisti con l’esclusiva professionale o nell’elenco pubblicisti; nuove regole sui consigli di disciplina nazionale e regionali.
Grazie per le informazioni . E scusa ma non capisco quando si dice che il presidente dell ordine ha consegnato il progetto al ministro dicendogli che dovrà essere sottoposto dall ordine stesso. Ma non ne avevano discusso proprio prima di consegnarlo al ministro? Che succederà a chi sta facendo il tirocinio per pubblicista?
Grazie ancora
Il progetto presentato al Ministro è una bozza realizzata dal gruppo ristretto appositamente costituito dal Consiglio nazionale. Essa deve ora passare al vaglio del Consiglio plenario (che si riunisce da domani), che deve approvarlo definitivamente.
Premesso che il pubblicista non fa un tirocinio, ma deve semplicemente compiere 24 mesi di pubblicazioni retribuite, non ancora si sa bene quale sarà l’esito per coloro che terminano il periodo di 24 mesi dopo il 13 agosto. Ipotizzo – ma è una ipotesi personale – che essi ricadano nella nuova normativa che nel frattempo sarà concordata con il Governo ed approvata.
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Grazie per la risposta. Ho seguito i nuovi post .Credo di aver capito quindi che il periodo di collaborazioni con le ritenute di acconto , potrà dunque essere considerato valdido come tirocinio per poi fare l’esame e accedere all’ordine. Me lo conferma? Nel caso quindi basteranno 18 mesi di pubblicazioni e non più 24?
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