La nuova fiction Rai su Leopardi: buona la prima puntata!

Anche se in ospedale, non potevo perdermi l’attesissima prima parte della fiction “Giacomo Leopardi – Il poeta dell’Infinito”, che, essendo un prodotto Rai, ho potuto seguire tramite RaiPlay sul mio iPad, mentre progressivamente le luci e i rumori del reparto si spegnevano e rimanevano solo gli echi dei dialoghi che rimanevano chiusi nella mia stanza, accompagnati solo dal russare del mio vicino di letto.
L’impressione che ne ho ricavato è stata complessivamente positiva e per gli stessi motivi per i quali ho applaudito a fiction Rai come “I Medici”.
Certamente, la ricostruzione biografica cede a qualche “infiorettatura” per rendere il personaggio più vicino alla sensibilità moderna (un particolare su tutti: la mancanza di alcun accenno alla deformità progressiva del poeta), ugualmente è inverosimile anche se geniale il filo conduttore narrativo, portato avanti dal personaggio interpretato da Alessandro Preziosi (certo una scelta acchiappa-fan, ma bravissimo come sempre).
Al netto di tutto questo, però, la fiction rende ragione finalmente di alcuni punti fondamentali che spesso si dimenticano su Leopardi:
1) Era un ragazzo del suo tempo, desideroso come gli altri di emancipazione dalla famiglia, dall’ambiente asfittico di Recanati e dalla noia mortale a cui il suo rango lo aveva condannato, un ragazzo e poi un giovane che ha avuto le sue ribellioni e le sue impuntature;
2) Era una vera rock-star del suo tempo, cercata in tutti salotti letterari e politici, tutti conoscevano il suo nome, tutti ambivano nell’averlo con sé (e lui ne era consapevole);
3) Era un affamato di socialità (amicizia, amore, conoscenze) e ha sempre cercato di andare incontro agli altri;
4) La sua poesia, che oggi spesso sviliamo rendendola quasi un monumento funebre, infiammava i cuori e gli animi, sia politici, sia sentimentali;
5) Ha avuto in Pietro Giordani (rappresentato icasticamente nella fiction, davvero il prototipo del ribelle casual) e ancor di più in Antonio Ranieri due rocce alle quali si è aggrappato tenacemente e il secondo gli è stato devotissimo anche se si è preso l’amore (carnale) di Fanny Targioni Tozzetti. Erano la notte e il giorno, ma per questo Antonio e Giacomo facevano un duo affiatatissimo!
6) Il padre di Leopardi è sempre stato altalenante nel rapporto con il figlio ma sostanzialmente gli ha sempre voluto bene (non rifiutandogli negli ultimi anni napoletani anche i pochi sostegni economici che si poteva permettere), mentre la madre è sempre stata la megera della casa.
Ecco, per queste benemerenze, ed anche per aver fatto scendere dal piedistallo la figura di Leopardi, rendendola più vicina e quindi più comprensibile, la fiction Rai va promossa, senza tacere gli inevitabili errori che ha presentato. Qualcuno poi potrebbe obiettare sulla “lentezza” complessiva delle scene, ma secondo me il ritmo è stato adeguato alle storie narrate.
Attendo con ansia domani per la seconda parte e magari per decidere di portare anche in classe questa fiction!