Miglianico alla “Domenica Sportiva”… ma per una clamorosa squalifica!

Quando un giornalista di “periferia”, come amo definirmi, riesce a portare sui media il proprio paese, unisce alla soddisfazione anche un certo orgoglio che è tutto “provinciale” per aver potuto far conoscere le proprie strade, i propri borghi, le proprie abitudini più familiari ad una vasta platea, più o meno importante. A volte però le situazioni possono giocare brutti scherzi e si è costretti, proprio perché al servizio della cronaca, a scrivere cose poco edificanti della propria realtà. 

Stavolta mi è accaduto “di riflesso”, dopo aver scovato su un sito specializzato in calcio minore una notizia che riguardava la squadra di calcio del mio paese, Miglianico, che agli albori della mia carriera giornalistica seguivo assiduamente per le cronache sportive, dalle quali ho imparato a confrontarmi con moduli e battute, con titoli e tabellini.

In realtà, visto che non frequento più il campo sportivo “Fratelli Ciavatta” né per lavoro né per passione, la notizia l’aveva scovata il mio collega della Rai Ciro Venerato, che è riuscita a portarla in uno dei programmi di punta di Rai Sport, quella “Domenica Sportiva” che è il salotto storico del calcio italiano. A questo punto, in ossequio al dettato di McLuhan, per cui “il medium è il messaggio”, la notizia non era più tanto il fatto in sé, ma che un piccolo paese di poco meno di 5000 abitanti, con una squadra all’ultimo posto del girone F della serie D, fosse riuscito a trovare spazio nel palinsesto Rai nazionale.

Peccato che il motivo non fosse poi così edificante…

Questo è il mio pezzo di racconto, che come sempre finirà su “Il Tempo”:

 

Antonello Antonelli

MIGLIANICO Certamente non era il modo con il quale la squadra di calcio del paese, che è riuscita anche quest’anno a proseguire, con un ripescaggio provvidenziale, il campionato di Serie D, avrebbe voluto conquistare la ribalta nazionale, per di più nella più antica e nobile delle trasmissioni sportive della Rai, quella «Domenica Sportiva» che nacque insieme alla tv di Stato nel 1954, ma tant’è: il nome dei gialloblù sarà per un po’ legato alla clamorosa squalifica che ha rimediato il suo medico sociale. Sei giornate per aver offeso l’arbitro nella partita Miglianico-Agnonese dell’11 settembre scorso, terminata con un duro 0-2 in casa, in una stagione che è iniziata male per i miglianichesi, ancora a zero punti dopo tre gare. Una storia comune nei campi di periferia, si dirà, dove le passioni spesso sono sanguigne. Se non fosse che il medico sociale dei gialloblù è Dino De Marco, sindaco della cittadina da sette anni, prima con un monocolore Udc, ora con una variopinta lista civica di desta-sinistra-centro. Per questo, la «Domenica Sportiva» del 18 settembre, nella sua rubrica «Storie dell’altro calcio», ha scelto di raccontare questo turbolento episodio e di far parlare il primo cittadino anti-arbitri, il quale, senza grande pentimento per l’esempio che ha mostrato sul campo (sebbene i tifosi siano apparsi indulgenti, se non orgogliosi del proprio medico sociale), ha annunciato semplicemente di «proseguire l’avventura nel mondo del calcio solo come appassionato», chiudendo dunque ogni rapporto di collaborazione con il Miglianico calcio, che tra l’altro annovera tra i suoi dirigenti (e per qualche tempo anche presidente) un altro ex sindaco, Nicola Mincone, attuale consigliere provinciale Pdl. La speranza in paese è quella che i colori gialloblù riescano presto o tardi a tornare sugli schermi della «Domenica Sportiva», ma per meriti colti sul campo.

 

 

Ovviamente, l’Antonello giornalista ha fatto il suo mestiere, raccontando i fatti, anche se l’Antonello orgogliosamente miglianichese avrebbe preferito evitarlo… Gli incerti del mestiere…

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