Il 2022, è tempo di far tornare San Pantaleone alle Piane
Nel corso del prossimo anno, il 2022, sempre che la situazione sanitaria lo consenta, si rinnoverà la tradizione, che in realtà è stata ripresa solo da meno di un quarto di secolo, del ritorno della statua di San Pantaleone nella chiesetta a lui intitolata nella località Caramanico. Tale tradizione, che in passato veniva celebrata ogni 25 anni, è stata accorciata alla distanza di un lustro dopo la dedicazione della rinnovata chiesa, avvenuta nel 2002. In realtà, già nel 1324 è attestata la presenza, nella valle del Foro, di una chiesetta dedicata a San Pantaleone, appartenente alla giurisdizione dell’abbazia di San Tommaso di Paterno di Caramanico Terme e tenuta dai padri Basiliani, di origine e tradizione greca. Durante una scorreria turca (delle ultime due attestate dai documenti, probabilmente è quella del 1492), la statua del santo venne nascosta in una fornace della contrada, e successivamente trasportata dentro il paese nella chiesa di San Michele Arcangelo (dando così origine alla festa della “Venuta di San Pantaleone”), dove è rimasta fino ad oggi. L’unico legame che rimase tra il santo e il luogo dove ebbe origine il suo culto fu proprio quello della processione che ogni 25 anni riportava il suo simulacro nella contrada che poi iniziò a portare il suo nome. Tra il XV e il XIX secolo la chiesetta di Caramanico resta nell’abbandono e degrado, fino a quando non ne rimane quasi più traccia. Nel 1982 don Vincenzo Pizzica, volendo dare avvio alla sua ricostruzione, fa realizzare un’edicola votiva sul punto dove la tradizione immagina che fosse stata nascosta la statua di San Pantaleone nel 1492. A fine secolo XX iniziano i lavori per la ricostruzione della chiesa che viene consacrata nel 2002 con la benedizione dell’arcivescovo di Chieti-Vasto Edoardo Menichelli. Da quella data, si stabilisce che la traslazione del simulacro del nostro santo patrono fino alla contrada che ne porta il nome sarebbe stata effettuata ogni cinque anni. Nel 2013, su progetto dell’allora parroco don Amerigo Carugno, è stato composto il corredo pittorico interno con il trittico della Gloria di San Pantaleone con Sant’Ermolao e Santa Eubule. Benché moderna, la chiesa ricostruita ha un impianto che rispecchia i canoni classici: ha pianta rettangolare, con nartece d’ingresso sormontato da un tetto spiovente, e interno a navata unica con affreschi. Dal 2002, nel secondo fine-settimana del mese di agosto, quello più vicino al 10 agosto, data in cui anticamente si festeggiava nella comunità parrocchiale San Lorenzo, si è iniziata a celebrare anche una festa civile accanto a quella religiosa, in cui tutti i miglianichesi si stringono al proprio santo patrono nel luogo da cui tutto ebbe inizio.
(testo preparato per il Calendario della Confraternita 2022)