Addio a don Celestino Tomasi, “il prete più mondano dell’AC”
Ho appreso con dolore la morte del mitico don Celestino, ribattezzato “il prete più mondano dell’AC”. Per noi era semplicemente un nome, una garanzia, una presenza fissa… solo adesso ho scoperto che il suo cognome era Tomasi.
Ogni convegno di Azione Cattolica in tutta Italia lo vedeva come ospite fisso, sempre con la sua macchina fotografica ben in pugno: certe volte ci chiedevamo come facesse ad andare su e giù per lo Stivale e a non perdersi nessun appuntamento della sua amata AC, della nostra amata AC. Negli anni del mio servizio all’Azione Cattolica nazionale ho sempre avuto cinque minuti del suo tempo, per un saluto, una parola, uno scherzo e quell’immancabile “Arrivederci alla prossima, tanto siamo sempre qui”. L’ultima volta è stata testimoniata dalla foto che correda questo ricordo, cinque anni e mezzo fa, alla Domus Mariae, in occasione del Convegno Bachelet: ce lo siamo detti anche allora, ma poi la fine del mio mandato in Commissione Nazionale Comunicazione e poi ancor di più il mio cambio di lavoro (e di conseguenze di ritmi di vita) non mi hanno consentito più di seguire il cammino nazionale dell’AC. So che durante i miei due interventi al cuore del 2014 si è unito, insieme a tutti gli amici di AC, nelle preghiere e lo ringrazio ancora sentitamente e so che ora dal Paradiso continuerà a pregare per tutti noi e per tutta la sua Azione Cattolica.
Sono felice di averlo conosciuto e di aver percorso un piccolissimo tratto della mia vita accanto a lui, che non mancava mai nei nostri pensieri grazie alla divertente pagina Facebook “Gli avvistamenti di don Celestino“ che tutti noi seguivamo e commentavamo per sentirlo sempre vicino.
A – Dio, caro don Celestino! Ci rivediamo lassù, dove sono certo che ti ritroverò con al collo la tua immancabile macchina fotografica: il Paradiso è grande, quindi ne avrai di fotografie da scattare!