Presidente provinciale ACLI: una nuova sfida sociale per i prossimi 4 anni
«La scelta è un mistero, Dio chiama quelli che vuole in maniera inesplicabile»: mi ronzano nella testa le parole che, secondo una vulgata non confermata, papa Giovanni XXIII rivolse ad un turbato don Albino Luciani – futuro papa Giovanni Paolo I – quando lo informò di averlo nominato vescovo.
Si parva licet componere magnis, stasera ho lo stesso scombussolamento, dopo essere stato eletto all’unanimità presidente provinciale delle Acli di Chieti. Un impegno nuovo e di grande responsabilità, che non è solo ecclesiale, ma anche sociale, per il cammino, la tradizione, la complessità – sia nazionale, sia locale – di una rete di associazioni che ha fatto la storia della nostra Italia e che ha avuto un ruolo fondamentale anche nel nostro territorio provinciale (rabbrividisco solo a rileggere i nomi dei miei predecessori, dagli anni ’50 ad oggi…).
Perché io? Non lo so precisamente, ma so che i miei predecessori immediati, Mimmo D’Alessio e Giulio Totaro, mi hanno sostenuto e mi sostengono in questa nuova avventura, l’intero Consiglio provinciale e la Presidenza provinciale che ho scelto mi hanno assicurato il loro impegno, il caro Fra Emiliano Antenucci non mi fa mancare la sua presenza (è stata sua la primissima telefonata dopo l’elezione!), il presidente Emiliano Manfredonia mi ha fatto arrivare il suo pieno appoggio, dopo avermi rivelato che lui sapeva da tempo che sarebbe successo, addirittura è arrivata direttamente da Roma Paola Vacchina Jacquemod anche per salutare la mia designazione.
Con un tal concorso di amici Aclisti che mi sostiene, non posso che lasciare il timore alle spalle e mettermi subito al lavoro… sono tante le cose da fare!