Nuove scoperte e riscontri storici nel mio libro in arrivo su Miglianico

Il fascino della storia, la magia dei documenti che si intersecano, l’intuito che lega alcune letture fatte per caso: è straordinario quello a cui si può risalire, rileggendo con occhio critico le fonti storiche!
Oggi, dando l’ennesima limatura (non sono mai soddisfatto!) al lungo testo che riunisce tutte le mie ricerche storiche su Miglianico (e che spero diventi a breve un libro, che dovrebbe vedere la luce presto), seguendo il filo di un ragionamento che mi ero accorto di aver lasciato in sospeso nella scrittura, approfondendo alcuni documenti che avevo colpevolmente trascurato mi si è accesa la lampadina su alcuni “misteri” che finora avevo dato per irrisolvibili:
1) Perché festeggiamo San Giulio il 28 luglio? Troppo semplice dire che era il precedente patrono di Miglianico, anche perché non ci sono rimasti documenti che testimoniano questo culto o che parlino almeno di una chiesa intitolata a lui. Ebbene… la possibile ipotesi corretta mi si è disvelata leggendo la genealogia ragionata della famiglia Valignani ed è a mio parere (e non solo mio visto che ho chiesto subito consiglio ad altri) davvero possibile!
2) Possibile che la leggenda di Diomede Valignani e della bella Rosalba sia solo un’invenzione di un ciabattino, per carità anche colto di suo, autodidatta, che ha scritto una favola bella ma del tutto fantasiosa? E invece no! Ci sono dati oggettivi che indicano che parte di quella storiella, che fa parte della “mitologia” miglianichese da sempre, contiene elementi storici!
3) Com’è che una famiglia napoletana di antiche origini, i Valignani, arriva in Abruzzo e a Miglianico e diventa una delle più potenti della provincia? Finora ci eravamo sempre limitati a dire “nel Cinquecento il castello passa ai Valignani che lo ristrutturano e ne fanno la loro dimora”, ma senza capire le motivazioni di questo “improvviso” arrivo. Anche qui ci sono le ragioni, tra l’altro che affondano in una storia di qualche secolo prima…
Forse non tutti capiranno l’emozione e la gioia che sto provando, sono 30 anni che questi rovelli mi tarlano il cervello e aver trovato una possibile spiegazione è davvero una sensazione speciale!
Ora mi toccherà riscrivere un intero capitolo del libro e rivedere alcune parti scritte qua e là, ma ne vale davvero la pena!

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