Addio a Margherita Anzellotti, una delle “anime” di Miglianico
È triste dover apprendere da un messaggio che la mitica Margherita Anzellotti, dopo una lunga vita laboriosa e spesa per la comunità di Miglianico, si è riunita proprio oggi, giovedì santo, al Dio che tanto amava e attendeva. Non mancava mai in chiesa, al banco, anche negli ultimi mesi, sorretta dalla figlia Olivia o dal genero Carlo. Attenta e precisa, faceva parte di quella ristretta cerchia di signore che, nel più assoluto silenzio e spesso anonimato, si preoccupava del decoro dell’altare e delle suppellettili.
Silenziosa ma capace di prendere posizioni precise e anche taglienti quando era necessario, Margherita ha rappresentato per me, bambino poi adolescente poi giovane cresciuto tra le mura della parrocchia, una certezza a cui aggrapparsi per conoscere e sviluppare le tradizioni del paese, che amava in maniera viscerale, trasmettendo anche a me quell’amore folle per Miglianico e miglianichesi che la figlia Olivia incarna tutt’oggi. Profondamente legata all’Azione Cattolica, quella fatta rinascere nel 1953 da don Vincenzo Pizzica, si inorgoglì del dono della tessera 2011-12 che da presidente parrocchiale fui incaricato di consegnare alle “socie di lungo corso” nella celebrazione dei 90 anni della nostra associazione di San Michele Arcangelo.
Chi potrà dimenticare le sue battute di spirito, la sua giovialità, la sua profonda conoscenza del nostro dialetto, del quale scrisse in un libro che solo negli ultimi anni ho avuto la fortuna di avere in fotocopia, perché ormai introvabile?
È difficile per me, ma penso per tutta la comunità, non poterla salutare per l’ultima volta, non poterla abbracciare con lo sguardo amorevole che tante volte ha dedicato a noi “piccoli chierichetti” ma so che è già in cielo a ricordare all’Altissimo che non si può lasciare un paese intero senza la possibilità di stringersi assieme, magari apostrofando il Covid-19 con un abruzzesissmo: “E mò avaste”.
Ciao, Margherita! Ci si rivede in paradiso!