Un centro perfetto per la festa di Sant’Anna: la Rino Gaetano Band
Faccio una doverosa premessa. Sono un grande estimatore di Rino Gaetano, è tra i pochi cantanti che ho nella mia striminzita playlist in auto, quindi il mio giudizio è anche frutto di questa predilezione.
Al netto di questa premessa, devo dire che il Comitato Feste Miglianichesi del presidente Annalisa Palladinetti per la serata del 26 luglio, inizio dei festeggiamenti in onore di San Pantaleone, nostro patrono, ha fatto decisamente centro, azzardando la piazza di Sant’Anna, notoriamente deserta (salvo l’anno scorso ma perché il “pezzo forte”, i Nomadi, erano collocati obbligatoriamente in quella data), con una proposta ai più poco decifrabile, vuoi perché Rino Gaetano non è stato un artista compreso fino in fondo (in quanto alieno all’industria musicale degli anni Settanta e particolarmente irriverente e scomodo), vuoi perché scrivere sul manifesto “cover band” sembra sempre riduttivo e anche indice di uno spettacolo poco più che dilettantistico.
Invece la Rino Gaetano Band, tra l’altro unico tributo ufficiale dell’artista calabrese, con al timone il nipote del cantante, è stata capace di galvanizzare una piazza all’inizio timida ed impacciata, inchiodando canzone dopo canzone sempre più pubblico, preoccupato abitualmente solo di fare passeggiate distratte da un capo all’altro del centro storico, fino a compattare centinaia di persone per il gran finale. Poco meno di due ore di grande spettacolo, che ha travolto tutti, anche il sottoscritto che non è affatto avvezzo agli entusiasmi musicali di piazza (probabilmente nessun miglianichese mi ha mai visto scatenarmi al ritmo di musica, almeno nel territorio di Miglianico, fuori magari sì). Grazie anche alla complicità di Alessandro Cataldo mi sono sciolto anche troppo, trovandomi senza imbarazzi a cantare, ballare, battere le mani, urlare.
Una scommessa vinta a mani basse, come potevo già intuire sapendo che l’aveva messa in piedi un grande professionista come Francesco Di Tullio. Una serata perfetta come poche se ne ricordano a Miglianico.