Il saluto della grande famiglia de “Il Tempo”
Così questa mattina tutti noi giornalisti de Il Tempo abbiamo salutato in prima pagina regionale i nostri lettori.
Un saluto amaro a cui mi associo, ringraziando i colleghi della redazione che hanno materialmente scritto questo pezzo, il quale ci rappresenta tutti.
Curiosa davvero la foto scelta dai colleghi per corredare il saluto: erano le due locandine che aprivano il salotto della redazione di Chieti de “Il Tempo” e che venivano istintivamente notate da chiunque entrasse. Le ho viste e ci ho riflettuto per anni ed anni su quelle immagini, positive e speranzose: Il tempo passa, “Il Tempo” resta.
“Il Tempo” ormai è andato via, almeno dall’Abruzzo. Rimangono i ricordi di momenti esaltanti e di lavoro duro, di colleghi straordinari e di 22 anni di vita stupendi. A “Il Tempo” ho imparato cosa significa essere giornalista e nessuno, men che meno un editore (tra l’altro abruzzese) che non conosce il significato di questa testata per tutto l’Abruzzo, può togliermi il ricordo di una palestra di crescita, di riflessione, di democrazia, di libertà.
Grazie al mio giornale. Grazie ai miei colleghi. Scusatemi se non sono potuto venire stamattina, ma le condizioni di salute impongono certe rinunce!