Poeta, critico letterario, figura di riferimento per molti, ma a Miglianico un Carneade
(scritto per www.vivamiglianico.it)
«Carneade! Chi era costui?» ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l’imbasciata. «Carneade! questo nome mi par bene d’averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?» Tanto il pover’uomo era lontano da prevedere che burrasca gli si addensasse sul capo!
Spesso i nomi ci riportano, come il buon don Abbondio di manzoniana memoria, ad una realtà che ci appare presente ma che poi ci sfugge e ci sembra sia quasi dentro una nebulosa in cui crediamo di distinguere gli elementi, senza afferrarne neppure uno. Capita molto più spesso di quel che ammettiamo e a volte capita anche con coloro che ci dovrebbero essere vicini, come i nostri compaesani.
La memoria storica di una comunità non è fatta solo di avvenimenti, ma anche di personaggi, ai quali Viva Miglianico cerca di dare il giusto spazio. Oggi tocca ad un “Carneade” nostrano che in troppi hanno dimenticato in paese ma che fa onore alla nostra Miglianico in tutta Europa attraverso qualcosa di semisconosciuto: la letteratura.
Basta farsi un giro sul web per capire quanta importanza abbia, nella critica letteraria contemporanea, un poeta e scrittore che ha attraversato con il suo acume gran parte della letteratura degli ultimi quarant’anni, proponendo rivisitazioni, rimeditando opere, incontrando autentici geni delle italiche lettere (su tutti, il grande poeta Mario Luzi): sto parlando di Manuel Cohen.
A molti non dirà nulla, eppure se si legge anche solo uno dei tantissimi profili biografici a lui dedicati in rete (cliccando qui se ne trova uno sintetico, ma esaustivo), salta subito agli occhi il primo dato che lui orgogliosamente pretende che sia inserito: “Nato a Miglianico (CH)”. E proprio di un miglianichese, di uno schietto miglianichese si tratta, uno che quando era bambino gironzolava, correva, saltava per le strade e i vicoli del nostro paese e che molti hanno sicuramente conosciuto.
Ma quel nome proprio non dice nulla. Beh, se dietro Manuel Cohen si legge Manuel Giampiero Sulpizio, forse i conti cominciano a tornare.
Personalmente l’ho incontrato due volte sole, la prima volta quando al termine delle scuole medie avevo deciso, sorprendendo tutti, di scegliere di proseguire gli studi al liceo classico, nonostante la mia riconosciuta competenza e bravura in matematica (che mi servì poi tantissimo per amare il latino, una lingua classica che è pura matematica). Mi trovai a parlare con lui della mia scelta e delle mie aspirazioni e mi parlò di poesia, non quella classica, ma di Mario Luzi, uno di quei geni che essendo (allora) ancora vivi, non erano degni di essere inseriti nei programmi scolastici. Fu una folgorazione: dalle sue parole si sentivaun amore palpitante nei confronti della letteratura che mi trasmise immediatamente, come da un vaso comunicante. La seconda volta fu molto tempo dopo quando, universitario, stavo affrontando il mio secondo esame di letteratura italiana con un professore che badava molto di più alle domande tipo quiz che all’essenza della letteratura. E grazie a quelle brevi battute (quella volta fu quasi solo un saluto) mi servirono a riconciliarmi con tutto il “pantheon” letterario italiano.
Manuel Cohen, o se preferite, Sulpizio, è oggi un punto di riferimento per la letteratura italiana e per una parte della critica letteraria, solo in questo momento è giurato in ben 9 concorsi di poesia e letteratura e di tre di essi, (il Premio Padre David Maria Turoldo, il Premio Don Luigi Di Liegro-Caritas e il “mitico” Premio Franco Fortini) ne è presidente.
Non sarà certo un campione di calcio o un attore famoso, divi molto più spendibili sui mass-media, ma è un miglianichese che onora giorno dopo giorno Miglianico e ama essere definito a partire dal suo luogo d’origine, di cui è orgoglioso e di cui è un figlio dilettissimo.
Dei premi di cui è in giuria, due sono aperti a tutti: i bandi si possono leggere qui equi. Chissà che Miglianico non scopra qualche altro talento poetico e letterario.