Il precariato giornalistico, le morti bianche, l’immigrazione, il lavoro che non c’è: il Festival delle Letterature 2012 riflette su un tema molto scottante
Sarà un “Festival delle Letterature” molto “giornalistico” quest’anno: la decima edizione della rassegna letteraria di Pescara, che da qualche anno viene curata da “Mente Locale”, cui collaboro da sempre anch’io, insieme al mattatore storico Giovanni Di Iacovo e, da questa edizione, anche a Luca Sofri, sarà quasi monopolizzata dal mondo dell’informazione, quella che riflette e dà voce ai problemi della nostra Italia, come si evince dal programma ufficiale della manifestazione che anche questa volta ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.
In particolare, però, e non solo perché è la sezione nella quale sono coinvolto direttamente io, quest’anno il festival, in sinergia con la Cgil regionale e con l’Università della Liber(e)tà “Federico Caffè” di Pescara, ha voluto dare spazio ad un tema particolarmente sentito, “Giovani e lavoro” con cinque proposte di riflessione particolarmente attuali, che coinvolgono anche il problema del precariato giornalistico.
L’apertura di questa sezione è stata affidata ad uno dei colleghi più sensibili alle tematiche del lavoro, Daniele Biacchessi, vicecaporedattore di Radio 24, impegnato da molti anni nel teatro civile: venerdì 16 novembre alle 21,15 presso l’auditorium Petruzzi di via delle Caserme, nel cuore di “Pescara Vecchia”, riproporrà il suo reading “Il lavoro rende liberi” che darà voce a storie di morti bianche e di incidenti sul posto di lavoro che dimostrano come regole di buon senso e leggi mai applicate rendono i nostri luoghi di esercizio della professione tra i più rischiosi al mondo.
Sabato 17 novembre, nel pomeriggio, presso il Circolo Aternino di Corso Manthonè (sempre a “Pescara Vecchia”), doppio appuntamento da me condotto con due libri che riflettono su argomenti correlati: alle 16.00 intervisterò Samanta Di Persio che ha scritto un volume di storie dal titolo emblematico, “Morti bianche”, e alle 18.00 sarà la volta del collega de “la Repubblica” Vittorio Longhi, con il suo volume “La rivolta dei migranti”, con storie di emigrati sfruttati che vengono da tutto il mondo, dal ricchissimo Medio Oriente fino alle campagne di Puglia e Calabria.
Domenica 18 novembre, infine, alle 16.00, sempre presso il Circolo Aternino, animerò il dibattito proprio sulle storture della nostra professione: insieme al collega Antonio Loconte e traendo spunto dal suo libro “Senza paracadute”, parleremo del precariato giornalistico e delle illusioni tradite di un mestiere sempre più difficile.
La chiusura della sezione “Giovani e lavoro” sarà affidata, alle 17.00, a Francesco Targhetta e al reading del suo ironico romanzo in versi “Perciò veniamo bene nelle fotografie”, per salutarci con un po’ di sorriso, anche se a denti stretti.
Ovviamente, il festival non è fatto solo di questa sezione: nei tre giorni ci saranno più di 70 eventi, distribuiti su tre location, con le sezioni “Abruzzo – Letterature di Origine Controllata” sui più importanti autori ed editori abruzzesi, “Festival Kids” per i più piccoli, “La cultura e le città”, che metterà sul tappeto idee su una nuova, possibile e più produttiva visione dei rapporti tra cultura, cittadini, istituzioni, luoghi, artisti, imprese e scuola, e “Un grande Paese”, curata da Luca Sofri (con colleghi del calibro di Marco Imarisio, Carlo Bonini, Mattia Feltri, Concita De Gregorio). Senza dimenticare gli “eventi”, con Daria Bignardi, Bruno Tognolini, Paola Maugeri, Erri De Luca e la chiusura con il concerto di Simona Molinari.
Insomma, ce n’è di roba interessante per meritare un passaggio a Pescara in questo week-end!