Riforma dei pubblicisti: in arrivo un “periodo-ponte” per chi ha già iniziato il percorso?
La situazione degli aspiranti pubblicisti che hanno iniziato da sei, dodici, diciotto mesi il percorso “tradizionale” per l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti è quella che più viene penalizzata dalla riforma discussa in Consiglio nazionale e che ora è al vaglio del Ministero della Giustizia: non a caso, delle centinaia di commenti e mail che mi sono giunti in questi mesi, oltre la metà si riferiva a storie del genere.
Pare però che si apra uno spiraglio anche per questa categoria di aspiranti pubblicisti, che potrebbe essere tutelata da un “periodo-ponte” di almeno due anni.
Lo anticipa il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, in una intervista pubblicata ieri sul sito “Repubblica degli Stagisti”, in cui affronta alcuni temi “caldi” relativi alle nuove normative per l’accesso alla professione giornalistica.
Quali sarebbero le caratteristiche di questo periodo-ponte, ancora tutto da definire, secondo Iacopino?
Semplice: coloro che alla data del13 agosto 2012 avranno già avviato la loro collaborazione coordinata e continuativa in una testata giornalistica potranno portare a compimento i 24 mesi necessari, secondo i dettami della vecchia legge 69/63, non tenendo conto delle nuove regole, che – tra l’altro – prevedono l’esame di Stato e la frequenza di un corso obbligatorio.
Sospiro di sollievo per migliaia di aspiranti pubblicisti, anche di lungo corso, che si erano trovati nel guado.
«In tutte le norme generali – spiega Enzo Iacipino – c’è un articolo che tutela alcune posizioni. Prendiamo il caso limite di una persona che finisce i due anni il 13 agosto: cosa facciamo, la cacciamo?»: la logica non fa una grinza, è anche una norma di civiltà, se non giuridica, almeno umana.
Tuttavia, una perplessità nasce spontanea: con quest’ultima “norma-ponte” viene effettivamente cancellato l’ultimo residuo di innovazione della riforma voluta per l’Ordine dal decreto di Ferragosto, confermato dal decreto “Salva Italia”. Così, saranno tutelate tutte le posizioni pregresse e quelle in divenire, depotenziando quasi del tutto la forza innovatrice della riforma, spostandola tutta nel futuro. Certamente è un passo avanti, per carità, ma per decenni ci troveremo ancora le “scorie” di una situazione ingessata ed arcaica, dovuta alla cronica incapacità del legislatore di innovare l’impianto normativo prima della sclerosi di una istituzione.
L’intervista di Iacopino poi tocca temi importanti, come le false certificazioni per raggiungere l’agognato tesserino (un fenomeno ormai endemico che ha contribuito all’abbassamento generale del livello qualitativo dei pubblicisti e che spero sia almeno un po’ rialzato con la formazione permanente obbligatoria introdotta con la riforma), lo sfruttamento dei collaboratori, il mercato del lavoro giornalistico e la legge sull’equo compenso: una lettura utile per ogni giornalista ed ogni aspirante. Complimenti alla collega Ilaria Costantini per aver proposto e realizzato l’intervista.
Acc… io volevo iniziare l’estate scorsa, ma a dissuadermi erano state proprio le voci sulla laurea obbligatoria! Secondo voi, se uno iniziasse in marzo-aprile scrivendo un po’ di articoli (sempre che riesca a trovare un giornale, sia ben chiaro!) potrebbe avvalersi di questa norma ponte? Conteranno i mesi o il numero di articoli?
Mai lasciarsi dissuadere da “voci”, soprattutto in Italia che è la patria dei distinguo, dei diritti acquisiti, dei recuperi in extremis. Attualmente non posso darle certezze, visto che la norma-ponte è solo una proposta. Aspettiamo la riunione del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, così da vedere se la proposta si tramuta in piattaforma operativa per il confronto con il Ministero della Giustizia. Intanto, per esperienza, le consiglio vivamente di iniziare a collaborare con una testata.
Salve Antonello,
rientro in questa categoria: ho cominciato l’iter per diventare pubblicista circa sei mesi fa e, non lo nego, ho tirato un sospiro di sollievo nel vedere questo post. Nessun problema nel fare l’esame di stato, con cui peraltro sono d’accordo, però almeno vedo uno spiraglio per riconoscere questi sei mesi di collaborazione.
Ho un quesito da sottoporle: quando, se tutto va bene, manderò tutte le carte all’OdG chiedendo l’iscrizione, avrò bisogno di documenti particolari che comprovino la mia “situazione ponte”? Il 13 agosto 2012, devo agire in maniera particolare con qualche certificazione in più? Oppure devo procedere normalmente come previsto da vecchio ordinamento?
La ringrazio!
Come dicevo ad Alessandro, la “norma-ponte” è ancora una proposta, occorre aspettare il momento in cui verrà formalizzata. Secondo me, comunque, se questa è una deroga, dovranno valere semplicemente i documenti già previsti senza alcuna certificazione in più. Attendiamo notizie più certe dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti!
Caro Antonello,
trovandomi nella medesima situazione di chi ha commentato prima di me, le sarei grato se ci tenesse aggiornato sugli sviluppi della vicenda. Sarebbe un’autentica beffa per me, dopo un anno e due mesi di collaborazione regolarmente retribuita, non poter fare richiesta di iscrizione all’albo. Incrocio le dita.
Ovviamente seguirò la vicenda passo passo, non si preoccupi! Grazie della fiducia!
Stessa condizione di Marco..Speriamo bene e grazie per gli aggiornamenti che vorrà darci.
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Buonasera,
cortesemente vedo che nell’articolo scrive :
“[…] Coloro che alla data del 13 agosto 2012 avranno già avviato la loro collaborazione coordinata e continuativa in una testata giornalistica potranno portare a compimento i 24 mesi necessari, secondo i dettami della vecchia legge 69/63 […]”
forse è una banalità: la mia collaborazione a livello giuslavoristico è definita “collaborazione occasionale” non “collaborazione coordinata e continuativa”: resto a suo parere comunque tutelato (preciso: mi muovo nella regione Lazio)?
e :
in questi mesi è cambiato qualcosa?
qual è il pronostico di quel che avverrà di qui ad agosto? come verrà completato e reso operativa legislativamente quel che era una cornice giuridica a dicembre ancora poco definita?
Grazie davvero,
arrivederci
Marco