Una strana ed improvvisa “convocazione” degli Ordini: domani ci attendono sorprese?
In un tranquillo pomeriggio domenicale, tutto votato al relax, in vista anche della densa settimana che attende la categoria, con l’importantissima riunione del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, l’Ansa alimenta ansie e preoccupazioni battendo questa notizia:
Il guardasigilli Paola Severino ha convocato per lunedì prossimo, 16 gennaio, alle 16.30, presso la sede del Dicastero di via Arenula, gli Ordini professionali vigilati dal ministero della Giustizia. Lo rende noto lo stesso ministero. Si tratta – si sottolinea nella nota dell’ ufficio stampa del ministero della Giustizia – dei rappresentanti di 20 ordini: avvocati, ingegneri, geometri, notai e, tra gli altri, giornalisti.
Un preavviso di appena 24 ore per una riunione non prevista: cosa vorrà esporre il ministro della Giustizia ai rappresentanti degli Ordini che si stanno arrovellando sulle novità previste dai decreti di Ferragosto e “Salva Italia”?
Un interrogativo legittimo anche perché appare inverosimile che una convocazione quasi d’urgenza preveda solo un ordine del giorno del tutto ordinario, magari che ribadisca le norme già stabilite per decreto: il tam-tam di voci si rincorre e si pensa subito ad un anticipo (un differimento sembra strano) della scadenza del 13 agosto per l’adeguamento alle normative europee (cosa che per molti significa dire addio all’elenco pubblicisti), così da non dare tempo agli Ordini, soprattutto quello dei Giornalisti alle prese con le “grane” più grandi, di articolare una proposta di attuazione delle direttive legislative. Sarebbe una iattura, non di poco conto!
In serata, poi, sul blog del collega Franco Abruzzo, appare un post che anticipa (come ci sia riuscito non si sa) quella che dovrebbe essere la proposta che domani il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, dovrebbe presentare al Ministero:
Il progetto prevede il libero accesso con la doppia opzione finale (elenco professionisti oppure elenco pubblicisti per chi è privo della esclusiva professionale) e con una rigorosa formazione obbligatoria per tutti. Di fatto questa proposta include il salvataggio dell’attuale elenco dei pubblicisti sia pure ad esaurimento e la sostanziale rinuncia all’iscrizione di nuovi pubblicisti. Quale persona ragionevole può svolgere il praticantato (magari a pagamento nei master universitari) per poi ripiegare sull’elenco pubblicisti?
Mi appare strano che una bozza di progetto non ancora discussa in Consiglio nazionale (convocato, come ormai è noto, per il 18, 19 e 20 gennaio) possa già essere presentata in una sede ufficiale, ma tant’è: questo lo stato della questione fino a questo momento.
Aspettiamo dunque la conclusione della riunione prevista per domani pomeriggio, nella speranza di saperne di più: per ora si va a letto con un pizzico di ansia in più.
A me pare un sintomo chiaro dello stato di fibrillazione generale: dei giornalisti e del governo. Il quale non sa dove andare a parare e rischia di trascinare con sè gli ordini professionali, il tutto per assecondare i mandanti del prof. Monti. Condivido che questa convocazione sia alquanto irrituale, visto che il C.N. si riunisce il 17. A meno che non nasconda l’acquisita certezza governativa e ordinistica del probabile nulla di fatto e quindi cerchi di individuare per tempo vie alternative.