La comunicazione vs. la realtà (news dal Giappone)
Il mio amico Fabio Adezio, che, come ormai sa tutto l’Abruzzo, è in Giappone ha postato dall’aeroporto di Narita un breve commento sul trattamento ricevuto dall’Unità di Crisi del Ministero degli Esteri:
L’unita’ (che ti mette in) crisi della Farnesina. La ribattezzerei cosi’.
Abbandonati a noi stessi senza alcun aiuto.
Siamo 9 fotoreporter freelance bloccati a Tokyo dalla paralisi totale dei mezzi di trasporto. Stiamo chiedendo ormai da ore un mezzo per raggiungere l’aereoporto al Consolato, all’Ambasciata e alla Farnesina. Solo chiacchiere e un po’ di scortesia per farti sentire a casa 🙁
I giapponesi invece sono stati fantastici per organizzazione e gentilezza. Gli edifici a 5/7 piani si toccavano l’uno con l’altro senza riportare alcun danno.
Un giapponese ci ha accompagnato per indicarci la strada per tornare all hotel facendo una deviazione sul suo percorso di diversi km (a piedi); alla fine ha voluto a tutti i costi cederci la spesa che aveva appena fatto al supermercato per sfamarci. Gli abbiamo chiesto il motivo di tanta gentilezza, ci ha risposto, fra lo stupore di tutti, “sono giapponese”. Commovente!
Giappone – Italia: 100 – 0
Che dire? Qui ho appena finito di vedere una serie di tg che rimbalzano le terribili notizie dal Giappone (e qualcuno ha pure inserito un servizio, surreale secondo me, sulla “maledizione del giorno 11” e sulla “fine del mondo”) e la chiosa degli inviati sistemati tutti con alle spalle il palazzo del Ministero degli Esteri è più o meno la stessa: “L’unità di crisi della Farnesina sta facendo di tutto per permettere ai nostri connazionali di rientrare in sicurezza in Italia”.
Magie della comunicazione e dell’informazione senza verifiche!
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docet. Leggo e “imparo”
Questo articolo di Fabio Adezio dimostra quanto gli italiani siano patologicamente esterofili, propensi al vittimismo e sempre pronti a scagliarsi arbitrariamente contro il proprio paese e i propri connazionali. Vediamo dunque di quale grave maltrattamento sono stati vittime questi sedicenti fotoreporter (i fotoreporter non sono quelli capaci di cavarsela in situazioni estreme?!?). Sorpresi dal terremoto a Tokyo, chiamano ripetutamente l’unità di crisi della Farnesina, impegnata in quei terribili momenti a cercare di rintracciare i connazionali che si trovavano sul luogo del disastro e a rassicurare i familiari. Perché? Sono forse feriti? In grave pericolo di vita? No, niente di tutto questo, c’è la paralisi dei mezzi di trasporto (circa 120.000 persone quella sera hanno dovuto arrangiarsi e tornare a casa a piedi camminando per diverse ore) e loro PRETENDONO che gli venga inviata un’auto – anzi magari due visto che sono in 9 – ovviamente con autista, per recarsi in aeroporto. Nessuna parola di encomio per gli addetti dell’ambasciata italiana che malgrado lo spavento (visto che anche loro hanno vissuto il terremoto), il caos, la paura per le continue scosse di assestamento, sono rimasti coraggiosamente in ufficio, al loro posto, a rispondere al telefono. No, i nostri baldi giovani si lamentano pure della loro scortesia – che se l’avessi ricevuta io la telefonata di uno che, in quel terribile frangente, reclamava un mezzo per andare in aeroporto, altro che scortesia! – Ma loro non si pongono il problema, fregano la spesa a un povero giapponese per “sfamarsi”, manco fossero a digiuno da giorni, e concludono con un impietoso 10-0 a favore del Giappone, come se in Italia non esistessero persone gentili e generose. MA VERGOGNATEVI!!
Le tue osservazioni mi paiono molto ragionevoli, anche se sono fatte con la sedia ben piantata sul terreno di casa. Voglio immaginare che il post di Fabio sia stato scritto sotto l’onda dello spavento e dell’emozione, ma che tutto sia andato per il meglio nell’organizzazione della Farnesina io non sono disposto a giurarci. Comunque, l’estrema gravità della situazione nipponica in effetti può comportare sbavature ed errori. Il dibattito, del resto, è bello per questo: fa emergere diversi aspetti dello stesso fatto. Grazie del contributo!
Quello che mi infastidisce è la propensione degli italiani a parlare male dei propri connazionali e del proprio paese, specie per chi, come me, risiede all’estero e si trova continuamente a dover subire le battute ironiche degli stranieri. Se il post di Fabio è stato scritto sull’onda dello spavento e dell’emozione, avrebbe dovuto considerare che anche gli addetti dell’ambasciata erano probabilmente scossi come lui, e che c’erano problemi più importanti da affrontare in quel momento rispetto alla loro difficoltà di trovare un taxi per andare all’aeroporto.
Comunque, rileggendo il tuo post noto la stessa sfiducia…”ma che tutto sia andato per il meglio nell’organizzazione della Farnesina io non sono disposto a giurarci.”
Perché? Hai forse avuto a che fare direttamente con loro? Io sì, purtroppo, e posso affermare che sono stati tempestivi, professionali e cortesi. Anche in Giappone, hanno rintracciato tutti i connazionali (e non era facile con l’interruzione dei collegamenti) hanno inviato un pulmino nella zona disastrata e li hanno portati all’aeroporto di Osaka, 100 voli gratis sono stati offerti per chi voleva tornare in Italia. Per contro, dal Giappone ci arrivano notizie sconfortanti: le bugie e le omissioni del governo nel gestire il pericolo nucleare, i sopravvissuti lasciati al gelo senza viveri e senza riscaldamento, solo oggi, a distanza di una settimana dal terremoto, sono arrivati i bulldozer a sgombrare le strade, in una casa di riposo decine di anziani sono stati abbandonati a morire e un ospedale, vicino alla centrale di Fukushima, non è stato evacuato e 14 persone sono già morte. Vi sono state persino delle manifestazioni contro il governo, evento raro in un paese noto per la sua sottomissione all’autorità. Eppure gli italiani, qui, continuano (e continueranno in futuro) a dire che i giapponesi sono efficientissimi e organizzatissimi, a differenza degli italiani. Ma che cavolo!!!!