Festina lente… il paradosso del giornalista (e della mia vita)

Alla fine, ho “ceduto” anch’io e dopo aver valutato attentamente i pro e i contro della situazione, ho aperto il mio spazio web “personalizzato”. Da una parte c’è l’esigenza di dare un tocco di professionalità alla mia attività, che è principalmente free-lance, e dall’altra riservarmi uno spazio per condividere pensieri, opinioni, appunti anche “fuori del coro”, che non sempre in contesti ufficiali possono essere inserite, o che non trovano spazio nell’asfittico panorama dell’informazione locale.

Molto hanno giocato le mie recenti esperienze, prima per tre anni nel sindacato, da cui porto con me una grande voglia di partecipazione e di impegno soprattutto per i precari, che sono ormai la stragrande maggioranza della categoria, poi nell’Ordine dei Giornalisti, dove invece sto fortificando la mia naturale propensione all’attenzione verso la deontologia professionale.

Ma non si tratta solo di lavoro in questo spazio… vorrei che ci fosse tutta la mia vita, dall’impegno personale in Azione Cattolica, alla mia passione per la buona tavola (e questo sito porta già il merito di avermi convinto a riprendere il mio blog “Arbiter Deliciarum”, che ha una sezione a parte), alla mia voglia di viaggiare (a cui ho dedicato fino al 2008 un blog apposito), alla bellezza del mondo classico che adoro in tutte le sue forme, specie letterarie. Insomma uno zibaldone, ma sempre con l’intento di discutere e di confrontarmi.

Infine, il titolo… Festina lente è un ossimoro, che compariva nelle prime stampe del veneziano Aldo Manuzio (quindi già da allora legato alla stampa): “affrettati lentamente”, che è un po’ il paradosso del giornalista, che deve arrivare sulla notizia con rapidità, ma deve compiere anche un lento lavoro di verifica delle fonti. Ma è anche il paradosso della mia vita, tutta vissuta a mille, ma con tanti momenti in cui rallento per verificare quanto fatto. E quanto mi manca in questo periodo un po’ di lentezza.

Forse anche quella cerco con questo blog!

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