“Non confondere il parteggiare con il partecipare”: il discorso di Sergio Mattarella a Trieste

“(…) Occorre attenzione per evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare. Occorre, piuttosto, adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Repubblica. I diritti si inverano attraverso l’esercizio democratico. Se questo si attenua, si riduce la garanzia della loro effettiva vigenza. Democrazie imperfette vulnerano le libertà: ove si manifesta una partecipazione elettorale modesta. Oppure ove il principio “un uomo-un voto” venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori. Ancor più le libertà risulterebbero vulnerate ipotizzando democrazie affievolite, depotenziate da tratti illiberali (…)”.

Questo passaggio, tra i tanti, mi ha colpito del discorso questo pomeriggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’apertura delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia, perché troppe volte i cittadini “normali”, “silenziosi”, “buoni” si allontanano dalla politica perché essa è diventata un duello tra fazioni, un confronto estremo e totalizzante, impedendo di fatto una piena partecipazione alla vita sociale di chi vorrebbe contribuire ma senza schierarsi in maniera faziosa.
È un po’ la mia esperienza che vuole essere aperta e inclusiva, sebbene io abbia un pensiero chiaro, lineare ed evidente, senza però essere etichettato per poter comunque lavorare in favore della mia comunità.

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